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aneddoti sull'isola bella

Aneddoti e personaggi all’Isola Bella

 

 

 

In quest’articolo, vi racconterò alcune curiosità da apprendere prima di salpare con il nostro servizio di navigazione lago Maggiore e isole borromee, per l’escursione all’Isola Bella.

 

Lo sapevate, per esempio, che il progettista del magnifico seicentesco Palazzo Borromeo sull’isola Carlo III, sposato con Isabella d’Adda e volendo fare una dedica alla moglie, decise di denominare, da quel momento, l’isola con il suo nome che fu poi accorciato in Bella.

Nel c.d. “Salone Grande”, è presente un modello dell’intera isola che fu costruito da un cameriere in servizio presso la famiglia nel 1812 che si dilettava in questo passatempo.

 

Nella magnificente Galleria Berthier, sede della più completa collezione di dipinti a palazzo, per ampliare detta collezione, lavorò un pittore di corte, il lombardo Cazzaniga che fu inviato espressamente da Vitaliano VI a Modena per tre anni, dal 1678 al 1681, per realizzare alcune copie di celeberrimi dipinti del Correggio come la “Maddalena”, dipinto peraltro oggi scomparso dopo il bombardamento durante la seconda guerra mondiale della Pinacoteca di Dresda dove si conservava l’originale.

Nella sala della musica, dove si svolse una parte della conferenza di pace nel 1935 tra Mussolini e gli ambasciatori inglese e francese, è presente una trilogia di dipinti del fiammingo Peter Muller (seconda metà del seicento); quest’autore ebbe il nomignolo di “Tempesta”, poiché amava ritrarre solitamente paesaggi tempestosi. Pare, inoltre, che abbia donato questi dipinti a Vitaliano Borromeo, che ospitandolo provvidenzialmente a palazzo, riuscì ad evitargli una condanna sicura per aver ucciso la moglie.

Napoleone Bonaparte, a cui è dedicata un’apposita sala a Palazzo, nell’agosto del 1797 quando visitò per la prima volta l’Isola Bella, venne intrattenuto nei giardini da Madame Grassini dal Teatro La Scala di Milano che si esibì cantando in suo onore. In quest’occasione era accompagnato dall’imperatrice Josephine che venne di nuovo nel 1812 quando era già stata ripudiata dal marito. La seconda volta, Napoleone arrivò a palazzo alla vigilia della battaglia di Marengo nel 1800: Alessandro Dumas Padre, ci dice che, sempre in giardino e durante il pranzo all’ombra di un lauro, tra il primo ed il secondo piatto, impaziente, abbia estratto il suo coltello ed abbia inciso sul tronco dell’albero la parola “victoire”. Secondo invece un altro ospite fisso delle Isole Borromee, Stendhal, la parola incisa sarebbe invece stata un’altra: “bataille” che il letterato commentò aggiungendo che, in effetti, è qui che bisognerebbe venire per spararsi, dato che in nessun altro posto come l’Isola Bella si può raggiungere una felicità superiore.

Anche il pittore napoletano seicentesco di scuola veneta Luca Giordano ai cui capolavori è dedicata una sala della residenza, veniva soprannominato “Luca il veloce” dato che la sua rapidità di esecuzione, anche di dipinti dalle notevoli dimensioni, come quelli qui presenti, pare fosse incredibile.

Che dire poi del prezioso tavolino con decorazione floreale a mosaico che fu donato da Papa Leone XII all’allora ambasciatore in Vaticano per l’imperatore Francesco I d’Austria nel 1825. Pensate che, per la realizzazione del disegno con l’uso di piccole tessere di marmo a colori naturali, ci vollero ben 18 anni!

 

Un’ultima curiosità: se salendo le terrazze panoramiche nel giardino dell’Isola Bella troverete su quella più in alto la bandiera rosso e blu dei Borromeo sventolare sul pennone, ciò sta a significare che, in quel momento, esponenti della nobile famiglia sono presenti a palazzo.

 

 

Di Luca Sconfienza