ott

14

iconografia dei santi alle isole borromeo

 

L’iconografia dei Santi alle Isole Borromeo

 

 

 

         Oggi prendo spunto dai pochi giorni ancora a Vostra disposizione per osservare all’ingresso del Palazzo Borromeo all’Isola Bella, la splendida tela cinquecentesca recentemente restaurata del San Rocco di Sperindio Cagnola.

Di origini calabresi fu figlio di Tommaso Cagnola a capo di una delle botteghe pittoriche più fiorenti in area novarese tra la fine del XV secolo e l’inizio del seguente. Sperindio, fu seguace anche del grande artista valsesiano Gaudenzio Ferrari, a sua volta allievo a Milano di Leonardo Da Vinci.

Questa tela, facente parte dell’immensa collezione Borromeo, è stata sapientemente recuperata nei vivi colori che contornano soprattutto il panneggio della veste del protettore degli appestati.

 

Ma quali altri Santi troviamo raffigurati in opere presenti alle Isole Borromee?

 

Nella celeberrima Galleria Berthier al piano nobile del Palazzo all’Isola Bella, che rappresenta il punto focale della collezione artistica della famiglia, è presente una tela del 1590 di Camillo Procaccini “Il martirio di Sant’Agnese”, dipinto originariamente custodito in Duomo a Milano, nel cui cantiere lavorò ripetutamente l’artista autore del dipinto e che fu venduto dalla Fabbrica del Duomo ai Borromeo alla metà del settecento. La scena presenta, nella sua drammatica linearità ed allo stesso tempo espressività, la santa trafitta alla gola da un carnefice dopo essere scampata al rogo, in ciò riflettendo stilemi cari alla Controriforma cattolica.

 

Così come, nel medesimo palazzo, non può mancare un accenno a San Carlo Borromeo con 10 medaglioni in legno intagliato settecenteschi del pavese Siro Zanelli (autore anche della statua del San Carlone ad Arona), che raffigurano scene tratte dalla vita del Santo e che danno il nome all’omonima sala di ricevimento.

Nella Sala napoleonica, è presente un’”Estasi di San Francesco”, fra i più significativi dipinti del piemontese Cerano (1575-1632).

In una delle ultime sale del palazzo, è presente anche un notevole ritratto di Margherita de Medici, madre di San Carlo e sorella di Papa Pio IV, attorniata dai suoi tre figli, tra i quali vi è anche il piccolo Carlo, già in vesti religiose poiché la sua carriera ecclesiastica fu precocissima. A proposito di questa tela di ignoto autore, l’attribuzione della figura del Santo è assai dibattuta, in quanto alcuni lo individuano nel piccolo con il mazzolino di fiori in mano e non nel personaggio raffigurato più a destra tra i tre figli della contesssa.

 

         Vorrei segnalrVi, infine, di visitare all’isolotto dei Pescatori la chiesetta di San Vittore, con al suo interno una cappella dedicata ancora a San Carlo e di osservare, sopra l’altare maggiore del tempio, quattro imponenti busti-reliquiario in argento massiccio che rappresentano, oltre al santo di origine aronese, Sant’Ambrogio il primo vescovo di Milano, San Gaudenzio primo vescovo di Novara nella seconda metà del 400’ d.c. e San Francesco di Sales, il c.d. Santo di Casa Savoia che fu vescovo ad Annecy, oggi Savoia francese, ed a Ginevra nel primo 600’.

 

 

 

Di Luca Sconfienza