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01Il Palazzo Borromeo all’Isola Bella - Ingresso
A partire da quest’articolo, compiamo un excursus più dettagliato sul Palazzo Borromeo all’Isola Bella e sulle sue parti visitabili di ambiente in ambiente.
Arrivando in bus d’acqua dal lago, siamo subito colpiti dalla magnificenza del palazzo seicentesco anche nelle sue parti esterne, le cui facciate non sono state completate come da progetto originario, con una decorazione a sassolini rotondi per motivazioni economiche durante la costruzione dello stesso.
Poco prima di giungere all’ingresso, è curioso osservare una piccola targa che segna il livello esatto raggiunto dalle acque del lago nel corso dei primi giorni di Ottobre del 1868 durante una drammatica esondazione del Lago Maggiore in seguito ad una pesante alluvione. E’ incredibile pensare a come doveva presentarsi l’Isola Bella ed il palazzo Borromeo in quei giorni, completamente sommersi dalle acque.
Poco dopo l’ingresso, ci troviamo in un primo ambiente con un semplice decoro ad affresco tardo rinascimentale con la presenza, sulla destra, di un camino a scopo puramente decorativo, come tanti altri presenti in questa residenza primaverile-estiva ed una collezione di cannoncini ed armature, la stragrande maggioranza delle quali provenienti dall’esercito spagnolo (sono visibilissimi i caratteristici elmi di metallo che ricordiamo anche nel periodo dei “conquistadores”, donate alla famiglia Borromeo durante il periodo di dominio iberico sul Ducato di Milano e, di conseguenza, anche sul Lago Maggiore che divenne parte integrante a livello teriitoriale di quella dominazione.
Sappiamo anche che i Borromeo ebbero rapporti d’amicizia con la Casa Reale e Spagnola e di collaborazione militare.
Salendo lungo la scalinata che ci porterà al Piano Nobile del Palazzo, calpestiamo i gradoni in granito rosa, il cui materiale è ancora estratto oggi dall’omonima cava sul Monte Camoscio visibile dall’uscita dell’autostrada A26.
La scala è contornata da un’elegante balaustra in marmo policromo del secondo seicento; a metà abbiamo un orologio in stile inglese del settecento e, tutt’intorno sulle pareti, grandi stemmi in stucco bianco raffiguranti varie altre nobili famiglie italiane che si imparentarono, nel corso dei secoli e medianti opportuni matrimoni combinati, con la famiglia Borromeo, permettendogli nei secoli di coltivare amicizie prestigiose: i Medici di Firenze, i Farnese, i romani Odescalchi e la casata Savoia.
A sinistra, in cima alla scala, l’ultimo stemma che possiamo osservare è quello dei Borromeo: in basso è effigiato il limone simbolo della bellezza delle Isole sul lago di proprietà della famiglia; poco più su: a destra il cammello in posizione supina che ricorda la fedeltà della famiglia verso i Visconti che concessero per primi dei territori sul lago alla famiglia (il cammello fu spesso effigiato mentre rivolge il suo sguardo ad un sovrastante biscione visconteo); a sinistra i tre anelli intrecciati che simboleggiano le strette relazioni con gli Sforza ed I Visconti; in alto, infine, la corona con, inferiormente, il motto latino “humilitas” che appartenne a San Carlo Borromeo, che mai lesinò il suo aiuto agli indigenti.
Ecco, ora siamo pronti per la prima parte del Piano Nobile del palazzo con la visita dell’ala Nord.
Di Luca Sconfienza