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01L’APPARTAMENTO A GROTTESCA
Dalla Sala da Ballo una scalinata porta nell’appartamento immaginato da Vitaliano VI verso la fine del XVI
secolo: sei stanze più fresche in cui potesse trascorrere le giornate più calde, vicino al livello del lago e
addirittura immaginando di essere dentro il lago.
Ai piedi della scalinata è conservata parte della collezione di marionette della famiglia, le cui
rappresentazioni teatrali erano molto famose tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX: gli scenari erano
dipinti dallo stesso scenografo che lavorava per il teatro La Scala di Milano, Alessandro Sanquirico, e la
raccolta di marionette, testi, spartiti e scenari (gran parte dei quali conservati presso il palazzo dell’Isola
Madre) è una delle più complete in Europa.
Si entra poi nella prima delle sei grotte, dove si rimane senza fiato alla vista della decorazione a ciottoli
rossi, bianchi e neri che ricoprono tutte le superfici, dal pavimento alle pareti al soffitto. Vitaliano VI amava
il barocco più stravagante, e il suo progetto era pensato proprio per stupire i visitatori: i suoi successori
portarono avanti le sue volontà, e la costruzione e decorazione di questo appartamento richiese quasi un
secolo. In aggiunta alla ricchezza della decorazione a ciottoli, tutti trasportati dalla popolazione locale che
scandagliava le rive del lago e dei fiumi in cerca delle pietre giuste, ma anche da molto più lontano, se si
pensa che ci sono pietre laviche e tufo, in queste sale sono conservati elementi insoliti che contribuiscono
ad incrementare la sensazione di stupore nell’ospite: alghe fossili, coralli bianchi e neri, un modello del
Bucintoro di Venezia, oltre alla statua della Venere addormentata e alla ricchissima decorazione della
quinta grotta, in cui sono conservati alcuni reperti del sito archeologico di Golasecca. Nella sesta e ultima
sala sono raccolte le bardature di gala dei cavalli utilizzati in occasioni di particolare importanza (in special
modo per il corteo nuziale di Renato III Borromeo e Marianna Odescalchi), nonché un modellino della Rocca
di Arona, oggi non più esistente perché smantellata da Napoleone, dove nel 1538 nacque San Carlo
Borromeo, probabilmente il membro più famoso della famiglia.
Si risale al piano nobile attraverso una scalinata ad elica che è un vero gioiello dell’architettura: costruita
nel XVII secolo all’interno di una torre preesistente, presenta grandi scalini in granito sostenuti
esclusivamente dallo spessore del muro, offrendo una spettacolare prospettiva verso il tetto.