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18Con questo articolo cominciamo la spiegazione del palazzo borromeo dell'isola bella stanza per stanza, gli scritti sono di Elena Morando, (guida turistica autorizzata per il lago Maggiore e dintorni)-
L'intento è quello di presentare virtualmente, le meraviglie che poi il turista potrà ammirare personalmente, cercando di dipingere un quadro il più possibile somigliante alla realtà, partendo dallo scalone che si trova subito dopo il portone di ingresso sull'isola Bella.
LO SCALONE
Entrando nel palazzo dell’Isola Bella e salendo la scalinata ci si ritrova circondati da imponenti stemmi in
stucco bianco che spiccano sulle pareti in un tenue azzurro; sono lo stemma di famiglia (in cima alla scala,
sulla sinistra) e di altre 4 famiglie con cui i Borromeo sono legati da vincoli di parentela, tra cui spiccano i
Medici (stemma con le palle) e gli Asburgo. Lo stemma Borromeo comprende numerosi simboli, tra cui
l’unicorno, simbolo di purezza, il cammello e i tre anelli intrecciati, simbolo dell’importante legame tra le
tre famiglie Borromeo, Visconti e Sforza. In altro, sullo stemma, la parola Humilitas (umiltà) in lettere
gotiche, sormontata da una corona; è questo il simbolo scelto come motto personale da san Carlo
Borromeo, il membro più famoso della famiglia nato a poca distanza da qui, ad Arona, dove lo ricorda la
famosa statua costruita a sua immagine e chiamata affettuosamente il San Carlone.
SALA DEL PELLEGRINO E CAMERINI – GALLERIA BERTHIER
Nel 2008, dopo un lungo restauro, la famiglia ha riaperto al pubblico queste sale, dedicate alla quadreria. Si
tratta di alcuni piccoli camerini dedicati ad autori particolarmente apprezzati dalla famiglia (Peeter Snijers,
Van Wittel detto il Vanvitelli, Londonio) e ad una tecnica insolita molto amata in particolar modo da
Vitaliano VI: nature morte e composizioni floreali dipinti su lastre di pietra da Giovanni Saglier, specializzato
in questo tipo di decorazioni che si ritrovano in numerose sale del Palazzo.
L’ambiente più spettacolare però è sicuramente rappresentato dalla Galleria dei Quadri, già detta “dei
quadri antichi” e che oggi porta il nome di Galleria Berthier a ricordo del generale francese che qui dormì
nel 1797 quando venne in visita all’isola al seguito di Napoleone.
Si tratta di circa 130 dipinti disposti sulle pareti a ricoprire ogni superficie visibile, secondo l’allestimento
classico del periodo barocco; vi sono custodite opere di importanti autori lombardi e alcune copie di grandi
nomi del passato, che insieme rappresentano la più completa collezione relativa alla pittura lombarda del
‘600-‘700 ma con alcune opere ancora più antiche (la più antica è una tavola con il Redentore che risale al
1495). Tra tutte, spiccano due colossali tele di Camillo Procaccini originariamente dipinte per chiese
milanesi e in seguito trasferite a palazzo.