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07IL GOLFO BORROMEO
Il golfo Borromeo si trova nel punto in cui il Lago Maggiore raggiunge la sua massima ampiezza e prende il
nome dalla famiglia che da ormai più di cinque secoli si è stabilita su queste sponde. Risale infatti alla fine
del ‘400 l’arrivo della famiglia presso la Rocca di Angera, all’estremità meridionale del lago, e al 1501
l’acquisto dell’Isola Madre, la prima delle isole del golfo ad essere abitata dai Borromeo e a vedere la
costruzione del palazzo e del giardino. L’avvio dei lavori di costruzione di palazzo e giardini sull’Isola Bella
risale invece al ‘600. È appropriato parlare di “costruzione” anche per quanto riguarda i giardini, dal
momento che le isole erano poco più che scogli rocciosi e sono stati necessari grandi lavori di riporto terra
per ottenere la superficie necessaria per ospitare la lussureggiante vegetazione che oggi possiamo
ammirare: inizialmente utilizzati come orti e frutteti, i terreni sono stati gradualmente trasformati in
giardini da ammirare e in cui invitare ospiti spesso illustri perché ne godessero profumi e colori e ne
diffondessero la fama.
L’ISOLA BELLA
Intorno al 1630 Carlo III Borromeo diede l’avvio ai lavori di costruzione sull’Isola Inferiore (così chiamata
perché in posizione più meridionale rispetto all’Isola Superiore, oggi detta dei Pescatori) che volle dedicare
alla moglie Isabella d’Adda rinominandola Isola Isabella – poi contratto in Isola Bella.
Il progetto iniziale prevedeva in realtà un grande giardino con un palazzo di dimensioni più contenute in
posizione centrale, ma venne in seguito modificato dal figlio di Carlo III, Vitaliano VI, che progettò il grande
palazzo sull’estremità settentrionale dell’isola e gli imponenti giardini su quella meridionale. Per poter
costruire i giardini la famiglia ottenne il permesso di demolire la preesistente chiesa di San Vittore,
trasferendone la servitù parrocchiale sull’Isola dei Pescatori, insieme ad un altro oratorio, dedicato a San
Rocco; per lungo tempo gli abitanti dell’isola conservarono però il diritto di attraversare in processione la
proprietà della famiglia per recarsi sul luogo in cui tale oratorio sorgeva, nel giorno della festa di San Rocco.
I lavori di costruzione dei giardini furono pressoché ultimati entro la fine del XVII secolo mentre la
costruzione del palazzo fu cosa assai più lunga ed esso si poté dire terminato soltanto dopo la seconda
guerra mondiale.
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