tradizioni ed arte all'isola dei pescatori

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tradizioni ed arte all'isola dei pescatori

Tradizioni ed Arte all’Isola dei Pescatori

 

 

 

 

L’Isola Superiore o dei Pescatori posta nel Golfo Borromeo, è rinomata turisticamente soprattutto per i suoi panoramici e graziosi ristorantini dove poter assaporare in tutto relax le specialità del Lago Maggiore.

 

Oggi vi parlerò del suo lato culturale, ancora sconosciuto ai più: oltre alla romanica chiesetta di S. Vittore, Vi invito a visitare due nuove realtà museali isolane: il nuovissimo museo della pesca, aperto lo scorso 7 maggio e la casa-museo dell’artista Andrea Ruffoni.

 

La piccola esposizione, allestita dai volontari della Pro Loco locale in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Stresa, tratta del mestiere di pescatore, della vita e del lavoro sull’isola in cui si intrecciano storia e tradizione, ed è stata ricavata nel locale, ora di proprietà comunale che, in precedenza, era stato sede della scuola elementare ed era stato donato alla comunità dal musicista Ugo Ara, che aveva eletto l’isoletta a sua dimora. Violinista, nato a Venezia nel 1876, divenne componente di un celebre quartetto d’archi che ebbe molto sucesso sia in Europa che negli Stati Uniti, tanto da meritare la stima anche del maestro Arturo Toscanini che lo fece diventare membro della sua orchestra; innamorato dell’isola, qui passò i suoi ultimi anni, lasciando alla comunità locale, in quel tempo, una rendita cospicua, un letto perpetuo all’ospedale e la casa che ora, recuperata, è sede del nuovo museo con apertura tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 17 ad offerta libera.

 

La seconda mia proposta culturale per i visitatori dell’Isola dei Pescatori è relativa alla casa museo del nativo isolano Ruffoni, aperta dal 2014 al pubblico. Scultore d’arte contemporanea, si è formato come artista soprattutto durante un lungo soggiorno a Vienna, dove ha conosciuto le più importanti tendenze artistiche della prima parte del novecento. Dopo i suoi primi lavori con sculture in gesso laccato nero o in legni di recupero dal lago, dal 1976, con il suo ritorno definitivo sull’isola, riuscì nell’intento di sviluppare una tecnica originale di bruciatura e fusione di materiali plastici su rete metallica, nei quali incorpora intere figure umane o frammenti di oggetti d’uso comune e altre tracce di vita. Nella sua casa sapientemente restaurata ed arredata, potrete vedere, oltre a molte sue opere, il suo atelier ed un piccolo giardino, posto direttamente sul lago, che era feconda sede di meditazione per l’artista. La sua fu anche un opera di denuncia sociale in clima di disastro nucleare di Chernobyl, con l’uso di materiali altamente inquinanti come vetri consumati, recipienti in plastica e residui di fibre artificiali che testimoniano la mancanza del rispetto per l’ambiente da parte dell’umanità e che lui trasforma con la fiamma ossidrica plasmandole in opere pittoriche e scultoree.

La casa, l’atelier ed il giardino di Andrea Ruffoni, sono aperti per interessanti visite guidate ogni ora dalle 11 alle 16, ogni giorno salvo il lunedì, dall’inizio di giugno alla fine di settembre.

 

 

 

 

 

Di Luca Sconfienza